È iniziata l'occupazione
all'istituto superiore di studi musicali Briccialdi di Terni da
parte dei docenti, decisa dall'assemblea degli stessi per
chiedere chiarezza in merito al processo di statalizzazione
dell'ex conservatorio.
"Sostegno pieno alle preoccupazioni, ma non alla forma di
protesta scelta" è stato espresso durante un incontro pubblico
dalla presidente dell'istituto, Letizia Pellegrini. Quest'ultima
ha detto di "non essere disposta ad avallare l'iniziativa ed
eventualmente di denunciarla nel caso in cui dovesse
proseguire". La presidente ha quindi chiesto di rivedere le
modalità della mobilitazione alle rsu. "Non è per nulla vero che
il Briccialdi rischia di chiudere i battenti" ha detto. "È vero
il contrario - ha aggiunto -, la statalizzazione è concretamente
ad un passo, è vero che ci sono problematicità che riguardano
esclusicamente Terni, ma ci sono tempo, condizioni e
determinazione per risolverle".
Per Pellegrini "non è inoltre corretto dire che i docenti
sono da quattro mesi senza stipendio, in realtà c'è un
disallineamento di quattro mesi in due anni e questo è dipeso
esclusivamente da ritardi nel trasferimento da parte del
ministero di risorse stanziate e disponibili". "Il debito - ha
aggiunto - sarà saldato con il prossimo accredito".
Sempre per Pellegrini "non è inoltre corretto dire che i
tempi per la statalizzazione sono lunghi e che il Briccialdi non
può sopravvivere senza fondi, perché sta già vivendo delle
risorse della statalizzazione". "Il problema - ha continuato - è
che Terni è l'unica città delle 17 coinvolte nella quale
sussiste un debito pregresso dell'istituto e contemporaneamente
lo stato di dissesto del Comune, che dovrebbe accollarselo".
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