Dodici punti "per superare le storture
delle precedenti riforme" e migliorare la scuola pubblica: li
propone Professioneinsegnante.it, gruppo social di centomila
insegnanti che intende sottoporre questi punti ai parlamentari
nelle due commissioni di istruzione di Camera e Senato.
Queste le richieste principali dei docenti: abolire gli
ambiti territoriali, la titolarità su ambito e la chiamata
diretta; abolire l'obbligo di alternanza scuola lavoro o ridurne
l'orario complessivo e una revisione delle prove INVALSI, "che
devono essere rese totalmente facoltative".
Rivedere la formazione continua, "che sia fatta in orario di
servizio"; individuare un piano organico di reclutamento
programmato in base ai pensionamenti previsti, ai posti vacanti
da anni in alcune aree geografiche, alle graduatorie ad
esaurimento e ai concorsi a numero di posti programmati.
Ridurre il numero di alunni per classe in ogni ordine e grado
di scuola (no alle "classi pollaio", max 25 alunni e max 20
alunni in presenza di alunni con disabilità); ripristinare il
modulo alla primaria (con un tempo scuola di almeno 27 o 30 ore
e il relativo ripristino delle compresenze) e istituire il tempo
pieno laddove viene richiesto dalle scuole, soprattutto nelle
regioni meridionali e in particolar modo nelle aree disagiate, a
rischio, con un contesto sociale ad alta criminalità e,
comunque, con un forte degrado sociale. Il documento chiede
inoltre di abolire gradualmente il finanziamento alle scuole non
statali; di attivare un piano per l'edilizia scolastica e la
messa in sicurezza degli edifici scolastici, degli ambienti e
dei luoghi di pertinenza (aree esterne, palestre in corpi
autonomi, ecc), di rivedere il contratto e gli aumenti che
spettano ai docenti a partire dal rinnovo 2019, con un aumento
per il prossimo contratto di 200 euro medi netti, ripristinando
anche gli scatti di anzianità.
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