I Ministri dei 48 Paesi aderenti al
Processo di Bologna hanno approvato all'unanimità il nuovo
Comunicato di Parigi dello Spazio europeo dell'istruzione
superiore. Un'attenzione particolare è stata posta sulla
tematica dei migranti e del riconoscimento dei loro titoli di
studio, su quella delle nuove tecnologie nel settore della
formazione superiore, sulla dimensione sociale e sulla terza
missione del settore universitario.
A seguito della candidatura ufficiale, firmata dalla Ministra
Fedeli nel febbraio 2017 e supportata dai 48 Paesi aderenti allo
Spazio europeo dell'istruzione superiore, dalla Commissione
europea, dall'UNESCO e dal Consiglio d'Europa, all'interno del
Comunicato di Parigi, l'Italia è stata indicata quale Paese che
ospiterà la prossima riunione ministeriale dello Spazio europeo
dell'istruzione superiore, che si terrà a Roma nel 2020, e
gestirà il Segretariato dell'intero processo dal 2018 al 2020.
"Accolgo con estrema soddisfazione la notizia dell'affidamento
all'Italia del Segretariato dello spazio europeo dell'istruzione
superiore per il periodo 2018-2020. Si tratta - ha detto la
Ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca,
Valeria Fedeli - di un riconoscimento importante per il nostro
sistema accademico. Ma anche di una stimolante sfida: abbiamo
l'opportunità di dare il nostro contributo per la creazione di
un'Europa della cultura senza barriere, all'interno della quale
conoscenza e sapere sono veicoli di cittadinanza europea e
globale. In società come le nostre, attraversate da cambiamenti
veloci e radicali, cercare e trovare risposte condivise a
livello internazionale attraverso il nostro sistema di
istruzione e formazione è strategico. Italia ed Europa procedono
di pari passo su una strada che è giusta e va percorsa con
convinzione". "Dopo 20 anni dalla Dichiarazione della Sorbona e
dalla successiva Dichiarazione di Bologna - ha affermato Maria
Letizia Melina, Direttore Generale del MIUR e capo delegazione
per l'Italia alla riunione ministeriale di Parigi - il testimone
passa ancora una volta dalla Francia all'Italia, i due Paesi
membri dell'Unione europea dove hanno sede le due università più
antiche al mondo: una grande responsabilità per l'Italia al fine
di guidare tale fondamentale processo internazionale e definire
le sue linee guida dopo il 2020. Buon lavoro a tutti".
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