Il 9 maggio, giorno in cui il corpo di
Aldo Moro fu ritrovato nella Renault 4 rossa in via Caetani,
sarà dedicato nelle scuole a una giornata di lettura e studio
dello statista ucciso dalle Brigate Rosse quarant'anni fa. Il
Miur ha inviato una circolare agli istituti di ogni ordine e
grado per promuovere momento di approfondimento sulla sua figura
e la sua attività.
"Vogliamo che uomini come Aldo Moro escano dei libri di
scuola. Che i nostri giovani si rendano conto di essere eredi di
un patrimonio di valori e ideali che sono il risultato di lotte
e conquiste di uomini e donne come lui, che è stato uno dei
nostri Padri Costituenti", ha detto la ministra dell'Istruzione,
Valeria Fedeli, rivolta agli studenti, invitati oggi al Miur ad
una giornata di riflessione, durante la quale è stato proiettato
il documentario di Ezio Mauro, andato in onda sulla Rai, 'Il
condannato. Cronaca di un sequestro'. Moro è stato più volte
ministro, ministro dell'Istruzione per due anni e professore
universitario. "Nelle stanze e nei corridoi che lui ha abitato -
ha detto Fedeli - gli rendiamo omaggio a 40 dalla sua scomparsa.
Celebriamo una figura cardine della storia politica, sociale e
civile del nostro Paese. E cerchiamo stimolo dalla sua storia
perché ci sia ispirazione per la nostra quotidianità, per fare
memoria attiva e tradurla in occasione di rinnovamento delle
nostre istituzioni, del nostro agire civile, della nostra
partecipazione democratica alla vita del Paese".
"Aldo Moro - ha detto Beppe Fioroni, che nella scorsa
legislatura ha presieduto al Commissione parlamentare
d'inchiesta - è stato ucciso per quello che rappresentava. È
stato ucciso per le sue idee: aveva compreso che non reggeva più
il rapporto tra partiti e cittadini, che la Dc si allontanava
dai sui progetti e che c'era la necessità di dare uno scossone
alla democrazia. Il rapporto tra Dci e Pc nasceva dalla
necessità di rigenerare la democrazia italiana".
Il Miur oggi ha dedicato a Moro la sala delle Conferenze del
Ministero, davanti alla quale Fedeli ha fatto incidere una
targa. Nell'occasione la ministra ha anche fatto predisporre e
incorniciare una pergamena con tutti i nomi ministri della
Repubblica, dove il nome di Moro compare due volte.
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