Il "Dialogo tra la Corte di
Strasburgo e le Corti italiane" è stato oggi al centro
dell'incontro, a Palazzo della Consulta, tra i vertici della
Corte europea dei diritti dell'uomo, della Corte costituzionale,
della Cassazione e della relativa Procura generale, del
Consiglio di Stato, della Corte dei Conti e del Consiglio
superiore della magistratura.
Numerosi i temi affrontati, oggetto di questioni controverse
tutt'ora aperte nella giurisprudenza europea: indipendenza dei
giudici, materie eticamente sensibili, ne bis in idem e
attuazione degli strumenti per il dialogo istituzionale
("Protocollo 16 alla Convenzione europea dei diritti
dell'uomo").
Dalla discussione è emersa anzitutto la necessità che le
Corti europee - in una fase storica di debolezza, in alcuni
Paesi, dei diritti fondamentali - dialoghino tra loro per la
piena tutela di questi diritti, anche assicurando
l'armonizzazione delle rispettive giurisprudenze. A questo scopo
è stata sottolineata l'urgenza dell'approvazione, da parte del
Parlamento italiano, del Disegno di legge di ratifica e di
attuazione del "Protocollo 16", che consente un effettivo
dialogo con la Corte di Strasburgo attraverso la richiesta di
pareri sulle questioni oggetto di giudizio nelle Corti italiane.
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