Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Strage Georgofili: morta Maggiani Chelli

Strage Georgofili: morta Maggiani Chelli

Presidente Associazione familiari vittime ha lottato per verità

FIRENZE, 21 agosto 2019, 16:39

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

E' morta la notte scorsa, dopo una lunga malattia, nella sua casa di La Spezia, Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell''Associazione tra i familiari delle vittime della Strage di via de' Georgofili'. Aveva 75 anni. Fu 'spina nel fianco' di inquirenti e opinione pubblica affinché si facesse piena luce sull'attentato mafioso del 27 maggio 1993 a Firenze che causò cinque vittime, decine di feriti e ingenti danni. Morirono Fabrizio Nencioni e Angela Fiume con le figlie Nadia, 9 anni, Caterina, 50 giorni di vita, e lo studente Dario Capolicchio, 22. Giovanna Maggiani Chelli, che era madre di una ragazza coinvolta nell'attentato, che fece parte della strategia stragista di Cosa Nostra nel 1992-1993, non perse mai un'udienza dei processi contro Riina e gli altri mafiosi. Fu tra i fondatori dell'associazione dei familiari, venne nominata cavaliere della Repubblica per il suo impegno.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza