"Qui abitava Virginio Rioli, nato
nel 1917, internato nel settembre 1943, deportato a Mainz
Kostheim, assassinato il 14 febbraio 1945". Sono le parole
riportate sulla pietra d'inciampo deposta questa mattina davanti
al portone del civico 1 di via Angelo della Pergola, a Milano,
alla presenza della nipote Emma Rioli, una donna di grande
coraggio che per decenni ha cercato i resti dello zio visitando
i cimiteri che separano l'Albania dalla Germania e trovandoli
nel 2005.
Rioli è considerato un "I.M.I", internato militare italiano,
uno dei 600mila destinati ai campi di lavoro tedeschi. Era
disegnatore ma disse di essere un meccanico tornitore per avere
più possibilità di essere impiegato in attività e non inviato
direttamente a morire. "Rioli è il primo internato militare per
il quale viene posta una pietra d'inciampo a Milano - ha
spiegato Roberto Cenati, presidente dell'Anpi provinciale di
Milano che ha partecipato alla cerimonia - Per questo motivo
assume un valore speciale".
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