Il ministro della Giustizia ha
ricevuto i rappresentanti di Transparency International Italia e
Riparte il futuro, due associazioni che sono impegnate nella
lotta contro la corruzione e a favore della trasparenza. Due
incontri "molto proficui, ricchi di stimoli e proposte
interessanti", li definisce il sito del ministero di via
Arenula, che ribadisce come la lotta alla corruzione costituisca
"una priorità dell'azione del governo". "Sono molto contento di
questo dialogo avviato con le associazioni della società civile-
ha detto Bonafede - Finalmente le porte del ministero sono
spalancate per chi, con impegno e competenza, si batte per
debellare uno dei mali più pericolosi per la nostra società e
promuovere al contempo la cultura della legalità. Dovere della
buona politica è anche quello di ascoltare i cittadini". Se
entrambe le associazioni "hanno rimarcato l'importanza della
direttiva europea sul whistleblowing auspicando in tal senso che
l'Italia possa svolgere un ruolo-guida a livello continentale",
da Transparency è giunta una proposta sull'introduzione del
divieto per le pubbliche amministrazioni di contrarre rapporti
economici con società di cui non si conoscono i beneficiari
effettivi delle relative attività. Una misura "interessante, che
verrà approfondita, nell'ottica di un più efficace contrasto
delle attività illecite di riciclaggio e per una maggiore
trasparenza sull'identità degli operatori economici". Riparte il
Futuro ha sottoposto al Ministro, tra le altre, la proposta di
istituire un Fondo con i beni confiscati ai corruttori per
finanziare attività di diffusione della cultura della legalità.
"L'obiettivo finale - ha concluso il Ministro al termine degli
incontri - è di far compiere all'Italia un vero balzo in avanti
nelle classifiche sulla percezione della corruzione. Le misure
alle quali stiamo lavorando potranno avere un impatto notevole
nel contrasto al virus della corruzione".
"Ringraziamo il Ministro per la sensibilità e l'immediata
disponibilità dimostrata a lavorare congiuntamente
all'elaborazione di misure necessarie a riformare il sistema
giustizia italiano", ha detto al termine dell'incontro il
responsabile delle relazioni istituzionali di Riparte il futuro
Federico Anghelé. "Nello specifico abbiamo convenuto sulla
primaria importanza di dotarsi di adeguati strumenti repressivi
(riforma della prescrizione e introduzione degli agenti sotto
copertura) così come sulla necessità di introdurre norme
efficaci sul piano della prevenzione e della trasparenza verso i
cittadini (legge sul lobbying e sui finanziamenti alla
politica). Abbiamo poi parlato di come diffondere una cultura
della legalità, essenziale per avere cittadini che respingano i
richiami della corruzione e che siano in grado di saperla
riconoscere e prevenire".
Una particolare attenzione è stata posta sul tema della
protezione dei whistleblower, coloro che segnalano corruzione e
illegalità sul posto di lavoro. In queste settimane è in
discussione a Bruxelles una bozza di direttiva che ha finalmente
visto la luce dopo due anni di pressioni da parte di una vasta
coalizione di organizzazioni della società civile, di sindacati
e di giornalisti. "Vorremmo che il governo italiano fosse in
prima linea in Europa affinché la direttiva non rimanga lettera
morta e venga migliorata e approvata entro la fine della
legislatura europea. Abbiamo chiesto per questo un impegno
preciso al Ministro domandando pubblicamente di far sentire la
sua voce in tal senso e la risposta è stata positiva. La
corruzione tra gli effetti deleteri che crea vi è la fuga degli
investitori, e quindi degli investimenti, stranieri. Una
situazione che l'Italia in questo momento non può assolutamente
permettersi".
"Ringraziamo il Ministro per la sensibilità e l'immediata
disponibilità dimostrata a lavorare congiuntamente
all'elaborazione di misure necessarie a riformare il sistema
giustizia italiano", dichiara il responsabile delle relazioni
istituzionali di Riparte il futuro Federico Anghelé. "Nello
specifico abbiamo convenuto sulla primaria importanza di dotarsi
di adeguati strumenti repressivi (riforma della prescrizione e
introduzione degli agenti sotto copertura) così come sulla
necessità di introdurre norme efficaci sul piano della
prevenzione e della trasparenza verso i cittadini (legge sul
lobbying e sui finanziamenti alla politica). Abbiamo poi parlato
di come diffondere una cultura della legalità, essenziale per
avere cittadini che respingano i richiami della corruzione e che
siano in grado di saperla riconoscere e prevenire".
Una particolare attenzione è stata posta sul tema della
protezione dei whistleblower, coloro che segnalano corruzione e
illegalità sul posto di lavoro. In queste settimane è in
discussione a Bruxelles una bozza di direttiva che ha finalmente
visto la luce dopo due anni di pressioni da parte di una vasta
coalizione di organizzazioni della società civile, di sindacati
e di giornalisti. "Vorremmo che il governo italiano fosse in
prima linea in Europa affinché la direttiva non rimanga lettera
morta e venga migliorata e approvata entro la fine della
legislatura europea. Abbiamo chiesto per questo un impegno
preciso al Ministro domandando pubblicamente di far sentire la
sua voce in tal senso e la risposta è stata positiva. La
corruzione tra gli effetti deleteri che crea vi è la fuga degli
investitori, e quindi degli investimenti, stranieri. Una
situazione che l'Italia in questo momento non può assolutamente
permettersi."
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