Restituire alla memoria
collettiva, volti e storie di vittime di mafia 'collaterali' e
dimenticate dalle istituzioni. E' l'obiettivo del neonato
Comitato per le vittime dimenticate, composto da liberi
cittadini, esponenti del mondo della cultura, del lavoro, delle
professioni e del volontariato, presentato in mattinata a
palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale siciliana, a
Palermo nella sala intitolata a Pio La Torre, l'ex segretario
regionale del Pci in Sicilia, ucciso dalla mafia il 30 aprile
1982 insieme al suo amico e autista Rosario Di Salvo. A comporre
il neonato organismo, che intende ricordare volti e storie di
figure e personalità o semplici cittadini dimenticati, sono
l'avvocato Michele Costa, figlio del procuratore ucciso dalla
mafia l'8 agosto 1960 e l'ex poliziotto ed ex senatore Carmine
Mancuso, che lo presiede, figlio del maresciallo Lenin Mancuso
assassinato dalla mafia insieme al giudice Cesare Terranova nel
1979. E ancora gli storici Carlo Marino e Vincenzo
Prestigiacomo, l'ex questore di Palermo, oggi prefetto a
Catania, Guido Longo, i giornalisti Lillo Miceli, Francesco
Viviano e Nuccio Vara, la preside dell'Istituto Alberghiero di
Palermo Lucia Ievolella, la preside del complesso dei licei di
Corleone Natalia Scalisi, il parroco Don Pino Terranova e il
primario Gaspare Arnone. "Non ci può essere futuro senza
memoria - dice Mancuso - per questo abbiamo deciso di farci
promotori di una serie di iniziative finalizzate a onorare la
memoria di chi è stato dimenticato. Vogliamo ricordare queste
personalità in molti modi, con iniziative simboliche,
intitolando loro strade e luoghi da restituire alle nuove
generazioni e alla collettività".
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