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Uvet stima crescita viaggi d’affari a +5% nel 2020

Viaggiatori vogliono alberghi green, focus al Biz Travel Forum

Milano ANSAcom

Nonostante la congiuntura economica italiana non positiva, che ha anche sul turismo, per i viaggi d'affari è prevista una crescita del 2% nel 2019 rispetto al 2018 con uno slancio nel prossimo biennio. Nel 2020 la crescita del numero delle trasferte di lavoro salirà a +5% per arrivare al +7,5% nel 2021. Le previsioni arrivano dalla "Uvet Analytics", la ricerca del gruppo Uvet che analizza gli andamenti dei viaggi, presentata in occasione del Biz Travel Forum 2019, evento di riferimento in Italia per il settore del business travel, organizzato da Uvet.

Considerando il triennio 2017-2019, la spesa destinata alle trasferte di viaggio d'affari è aumentata del 6% e il numero dei viaggi ha registrato un incremento del 12%. Il costo medio per titolo di viaggio ha mostrato un calo complessivo di 9 euro nel triennio. "Ciò significa che le aziende italiane sono tornate a investire per rispondere alla necessità di viaggi di lavoro - spiega lo studio -. L'aumento del numero di viaggi e dei budget stanziati è sintomo di una ripresa dell'economia del paese". Le città più importanti per i businessman italiani sono in primis New York, seguita da Shanghai e Dubai. Secondo il presidente del Gruppo Uvet, Luca Patané, "nonostante nel paese non si veda una crescita vera e propria, per il prossimo anno prevediamo un aumento dei viaggi d'affari tra il 5% e il 6%. Fondamentale nello scenario attuale "l'introduzione dell'intelligenza artificiale, blockchain e big data. Fattori che, uniti alla qualità dei servizi e all'assistenza al cliente tailor Made, permettono di distinguersi", aggiunge Patané, sottolineando che "il gruppo Uvet sta facendo importanti investimenti per consolidare e rafforzare ulteriormente la propria quota di mercato in Italia nel prossimo triennio" Dalla ricerca emerge inoltre la crescente rilevanza del tema della sostenibilità:il 73% dei viaggiatori chiede infatti alberghi green ed eco-friendly nell'immediato futuro. Si tratta del dato "più alto registrato negli anni su questa specifica questione", spiega lo studio, evidenziando che "grazie al suo enorme patrimonio turistico, l'Italia può trasformare la capacità di soddisfare i bisogni legati alla sostenibilità in un vantaggio competitivo. Recuperando la quota di arrivi internazionali sul totale mondiale del 2002 (pari al 5,7% a fronte del 4,3% attuale) si potrebbero ricavare 50 miliardi di euro aggiuntivi che farebbero del turismo ancora di più un volano strategico per la crescita del paese".

In collaborazione con:
Uvet

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