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Ambiente: bilancio sostenibilità Hera per ripensare sviluppo

Nel 2017 ridotti i consumi del gruppo del 3,6% rispetto al 2013

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BOLOGNA - Gli equilibri del Pianeta dipendono dall'azione di tutti. La stessa economia circolare non è più pensabile in termini di pura gestione dei rifiuti e deve abbracciare questioni come l'ecodesign nella progettazione dei prodotti, il mantenimento delle risorse in uso e la rigenerazione del capitale naturale. Di questo si è discusso nel convegno 'L'ecosistema e la sua unitarietà: una sfida per il futuro sostenibile' organizzato da Hera a Bologna all'interno della Settimana europea per lo sviluppo sostenibile. Un appuntamento che è stata anche l'occasione per presentare il bilancio di sostenibilità 2017 della multiutility.
"Le riflessioni proposte nel convegno di oggi - ha detto Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del Gruppo Hera - ci dicono che i temi della sostenibilità stanno diventando un patrimonio acquisito del mondo economico e finanziario, e questo può solo confortare soggetti come Hera, che con largo anticipo vi ha scommesso da sempre, contribuendo a conferire a tali temi quella concretezza che nel corso degli anni ha saputo essere di esempio anche per altri".
Sul versante dell'efficienza energetica, il Gruppo nel 2017 ha ridotto i propri consumi del 3,6% rispetto al 2013 risparmiando circa 8.300 tonnellate equivalenti di petrolio. Complessivamente Hera ha ridotto del 16% rispetto al 2015 l'impronta di carbonio derivante dalla propria produzione di energia. E già nel 2017 l'azienda alimenta tutte le proprie attività emiliano-romagnole utilizzando solo energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Uno standard che da quest'anno si è esteso all'intero Gruppo. Sul fronte dell'economia circolare i risultati di Hera anticipano di decenni gli obiettivi Ue. Il ricorso alla discarica per i rifiuti urbani si attesta al 7% (la media italiana al 2016 è del 28%). Per quanto riguarda il riciclo degli imballaggi Hera ha già superato l'obiettivo del 65% fissato al 2025 raggiungendo il 68%. La raccolta differenziata nel 2017, infine, si è attestata al 57,7%.
Fra gli ospiti del convegno, oltre al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, anche il professore della Columbia University, Jeffrey Sachs, che ha avuto un ruolo importante nell'elaborazione degli obiettivi individuati dall'Agenda Onu al 2030. Obiettibi verso i quali Hera ha orientato il proprio impegno. Nel proprio bilancio, infatti, la multiutility rendiconta il valore condiviso, cioè la quota del margine operativo lordo che deriva dai 10 dei 17 obiettivi di sostenibilità indicati dall'agenda globale. Una quota cresciuta dal 10% rispetto al 2016 attestandosi nel 2017 a 329 milioni, un terzo del Mol complessivo. L'obiettivo è portarla al 40% del Mol per il 2021.
"Gli attuali cambiamenti climatici - ha detto Stefano Venier, ad del gruppo Hera - ci consegnano una sfida non più rimandabile, che interroga in modo particolare le multiutility e la loro capacità di operare trasversalmente per favorire e innescare processi virtuosi, nei quali un importante momento di confronto come quello odierno si inserisce più che opportunamente".

In collaborazione con:
Hera

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