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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Oneri di rete nella fiscalità generale e polizze fideiussorie per gli operatori

La proposta Adiconsum

Canale Energia - 

Il peso degli oneri di sistema in bolletta al centro dell’incontro “Riforme del mercato elettrico e loro impatto su costo dell’energia per i consumatori finali, efficienza energetica e uso delle fonti rinnovabili”, organizzato questa mattina a Roma dal Coordinamento Free e Adiconsum.

L’accento è stato posto su strumenti e proposte per capire come entrare anche sotto il profilo organizzativo “in un nuovo modello energetico” come lo definisce Livio De Santoli che domanda, neanche troppo provocatoriamente se sia possibile “Trasferire tutto o parte degli oneri d sistema sulla fiscalità?”

Di certo come evidenzia il presidente di Adiconsum Carlo De Masi “A dieci anni dalla liberalizzazione del mercato elettrico il risultato è un mercato energetico disperso in mille rivoli”.

Il senatore Gianni Girotto, che ha presenziato all’evento prima di rientrare ai doveri istituzionali (ed essere nominato presidente della Commissione Industria n.d.r) ha sottolineato come gli oneri di sistema siano funzionali al mantenimento della rete e come tale siano imprescindibili. Senza chiusure rispetto un’analisi più approfondita delle opportunità date dai sistemi ad isola. Apertura invece rispetto la fine del mercato tutelato su cui ricorda Girotto, il Movimento ne voleva l’abolizione già a suo tempo e che oggi il senatore puntualizza: “non sono in grado di dirvi se stralceremo questa abolizione o se ci saranno interventi di garanzia per il cittadino in modo che venga tutelato”.

Altri temi trattati dal senatore: capacity market; aggregatori centrali di pompapaggio; infrastruttura di ricarica dell’auto elettrica “su cui siamo in ritardo”; manutenzione degli impianti di rinnovabili dove è centrale “sburocratizzare” per non cadere in un sistema non efficiente e il tema gas come elemento di transizione verso le Fer “rimaniamo preoccupati a livello nazionale ed europeo per l’eccessiva squilibratura del gas” in quanto elemento funzionale alla transizione che “non deve essere la scusa per nuove infrastrutture”.

L’interrogativo nella giornata di lavori resta “sul perché dopo diversi anni dalla trasformazione del settore, ancora oggi ci troviamo nella condizione di ricercare la giusta misura del costo dell’energia” come evidenzia Pierpaola Pietrantozzi, Segretario nazionale Adiconsum.

L’attenzione del Segretario Adiconsum quindi torna sugli Oneri Generali di Sistema. Di fatto il loro peso, in virtù anche dei recenti provvedimenti e modifiche, non favorisce l’ipotizzata convenienza del mercato libero dell’energia elettrica e del gas”; richiamando una recente indagine dell’Aquirente Unico in cui emerge come “sia in regime di mercato tutelato che libero, in bolletta gli oneri generali di sistema, pesano per il 22,5% del costo annuo totale, riferito ad un’utenza domestica di 3 KW di potenza, con consumo di 2700 kwh/anno”.

Non manca un richiamo agli oltre 400 operatori di cui 300 operanti nel solo domestico della vendita di energia elettrica “Numero che appare irragionevole e sproporzionato e che suscita dubbi sull’efficienza del mercato stesso” di cui l’Albo dei venditori previsto dalla legge e attualmente in fase di definizione si augura la Pietrantozzi “dovrà cercare di mettere ordine” richiedendo “garanzie reali” a tutela dai rischi di default. Per cui il segretario nazionale Adiconsum suggerisce come strumento di garanzia polizze fideiussorie proporzionali al volume di affari del venditore”.

Le proposte per una rivisitazione del mercato di Adiconsum

Il peso crescente della contribuzione degli oneri generali di sistema ha secondo il segretario nazionale di AdiconsumPierpaola Pietrantozzi, un impatto negativo non indifferente anche nei confronti dello sviluppo dell’efficienza energetica, sull’uso delle fonti rinnovabili di energia, oltre sul ruolo del prosumer. Fattore che va in contrasto con le opportunità tecnologiche nel settore.

Spostare quindi oneri generali di sistema sulla fiscalità generale, “anche se non in maniera totale” ma secondo una distinzione rispetto una “stringente attinenza al campo energetico”, responsabilizzerebbe il legislatore “verso una visione più strategica in materia di energia, tale da consentire la realizzazione di una reale politica elettrica nazionale, che tanto manca al nostro paese”.

La Pietrantozzi suggerisce quindi di considerare “un sistema di imposizione fiscale progressiva” per agevolare una transizione equa. Immaginando un “sistema premiale attraverso scelte di alleggerimento degli oneri per gli “utenti virtuosi”, da realizzare attraverso la diminuzione degli oneri o comunque ipotizzando “un periodo di esenzione dagli stessi, il tutto proporzionale agli effettivi risparmi di energia conseguiti”.