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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Aste Fer 2013-2016, Ceer promuove l’Italia

Bene tasso di realizzazione impianti

Quotidiano Energia - In attesa del nuovo sistema di aste che sarà introdotto dal decreto Fer 2018-2020, il Consiglio dei regolatori energetici europei (Ceer) promuove le procedure organizzate dall’Italia tra il 2013 e il 2016. Dall’atteso rapporto “Tendering procedures for Res in Europe: State of play and first lessons learnt” emerge infatti che la Penisola è ai primi posti in Europa quanto a tasso di realizzazione dei progetti, potenza richiesta sul totale offerto e riduzione dei prezzi.
Il rapporto, pubblicato da Ceer nel contesto delle discussioni sul Clean Energy package e nella convinzione che le aste “diventeranno quasi certamente in tutta Europa il criterio standard per il supporto alle Fer”, offre una panoramica delle diverse procedure svolte sinora nei Paesi Ue, identificandone pregi e difetti e fornendo ai decisori politici una serie di suggerimenti.
Alla fine del 2017, su 29 Paesi europei analizzati 18 avevano introdotto o stavano per introdurre sistemi di asta, mirati esclusivamente a specifiche tecnologie in 8 casi e tecnologicamente neutri in 2. Un crescente numero di Stati si sta però indirizzando verso entrambe le tipologie.
Solo in due Paesi (Germania e Danimarca) si sono svolte aste transfrontaliere, mentre il sistema di prezzo adottato in 9 Stati su 14 è quello del “pay-as-bid”, in cui viene assegnato ai vincitori il supporto da loro proposto attraverso le offerte.
Ceer rileva anche che, al contrario della prima generazione di aste che tendeva quasi sempre a determinare il valore di riferimento del conto energia (feed-in-tariff), le procedure vengono adesso organizzate nella gran parte dei casi per individuare il livello di un “premio” da garantire in aggiunta al prezzo di mercato (feed-in-premium), sistema preferito dai regolatori perché “avvicina le Fer alle reali condizioni del mercato”.
Il Consiglio registra uno sviluppo positivo del livello di concorrenza e di prezzo riscontrato nella aste, che “dimostra l’efficacia di questi meccanismi per le tecnologie mature”.
In tema di aste per l’eolico onshore, il rapporto mette al primo posto Germania e Italia, dove le aste hanno attratto offerte pari a, rispettivamente, 2,6 e 2,5 volte la potenza messa a gara. Nella tornata 2017 della Francia tale valore è stato di 1,8.
Venendo al prezzo di assegnazione, Ceer ha riscontrato cali in tutte le aste eoliche onshore svolte sinora in Europa. Anche qui svettano Germania (riduzione del 33%) e Italia (-25%).
Il nostro Paese risulta in prima posizione quanto a tasso di realizzazione dei progetti risultati vincitori nelle aste 2014, 2015 e 2016: oltre l’87%. A livello Ue, gli impianti eolici onshore vengono mediamente realizzati entro 2,5-3 anni dalla procedura di asta.
Ceer fornisce quindi una serie di “raccomandazioni pratiche” alle autorità dei Paesi che si accingono a bandire nuove aste Fer, a cominciare da un’approfondita consultazione con tutte le parti coinvolte allo scopo di “apprendere le specificità del mercato, delle tecnologie e degli offerenti”. In alternativa possono essere lanciate aste pilota per piccoli segmenti di mercato, con l’obietivo di testare il sistema e valutare le diverse opzioni.
Sul fronte della scelta delle tecnologie per le quali organizzare le aste, il Consiglio suggerisce di analizzare le condizioni prevalenti del mercato (livello di concorrenza, maturità della tecnologia, disponibilità della risorsa) e gli obiettivi di sviluppo delle Fer fissati a livello nazionale, tenendo presente che “tanto l’approccio specifico che quello neutro hanno sia pro che contro”.
Ceer ritiene inoltre importante che all’organismo incaricato di gestire le aste venga assicurata indipendenza e protezione dalle interferenze politiche, al fine di garantire la trasparenza dei risultati delle procedure e consolidare la fiducia degli operatori del mercato e dei consumatori.
Per massimizzare la realizzazione dei progetti vincitori delle aste, sarà poi “essenziale” introdurre un sistema di garanzie finanziarie e penalità e, se del caso, richiedere in fase di prequalifica materiale di supporto come piani di business, autorizzazioni, aspettative di profitto dell’iniziativa etc. Dovrebbe comunque essere concessa una certa flessibilità nei tempi e nei modi di realizzazione del progetto (“piccole deviazioni nella capacità o nella localizzazione dell’impianto”).
Ceer raccomanda infine di evitare l’incrocio di meccanismi di sostegno diversi per un medesimo progetto e di impedire ai candidati alle aste di passare da una tornata all’altra per ottenere il prezzo più alto.