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Maltempo: ingegneri, cambiare strategie prevenzione

A Cagliari esperti a 10 anni da tragica alluvione Capoterra

Redazione ANSA CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 22 OTT - "Bisogna cambiare punto di vista, dobbiamo ricominciare a pensare che la giusta strategia non sia quella degli interventi singoli come nel passato. Non sono inutili, certo ma devono intervenire altri due concetti: vulnerabilità del territorio ed esposizione delle persone ai rischi". Lo ha detto Gianfranco Becciu, docente di Costruzioni idrauliche del Politecnico di Milano, intervenuto al convegno-tavola rotonda promosso dalla commissione idraulica dell'Ordine degli ingegneri di Cagliari in occasione del decimo anniversario dell'alluvione di Capoterra che provocò 4 vittime.

"Come? Attraverso sistemi di preallarme e organizzazione delle singole persone preparate a gestire eventi che non devono essere più visti come eccezionali", ha spiegato l'esperto. La strada è anche quella di riparare i danni fatti dall'uomo: "Importante cercare di recuperare le caratteristiche dei territori prima dell'urbanizzazione. Fondamentale la riforestazione e la realizzazione di strutture e infrastrutture resistenti. Bisogna entrare nell'ordine di idee che le alluvioni ci sono e occorre tenerne conto così come accade normalmente per altri tipi di prevenzione. Possiamo fare tanto".

"Che cosa ha funzionato nell'ultima alluvione? Bene la rete emergenza e la rete di assistenza della protezione civile con un ottimo livello di efficienza - ha detto Sandro Catta, presidente dell'Ordine degli ingegneri della provincia di Cagliari - e cresce anche l'avvedutezza dei cittadini. Non ha funzionato però la burocrazia: molto è stato fatto in termini anche di stanziamenti. Il problema è arrivare alla fine di lavori e opere: prima di arrivare al collaudo ci vogliono ancora tempi biblici". (ANSA).

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