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Fao aiuta cooperazione Bolivia a produrre cacao sostenibile

Produzioni top su mercato italiano con Autogrill e Altromercato

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 4 APR - La Fao, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura, aiuta i piccoli produttori boliviani di El Ceibo e la cooperazione locale a produrre cacao sostenibile e di qualità. Il progetto di sostegno alla comunità indigena a Nord de La Paz che produce la rinomata varietà di cacao Criollo, illustrato nell'ambito del Simposio internazionale sull'agro-ecologia in corso fino a domani presso la sede Fao, consente anche l'arrivo sul mercato italiano di questa pregiata produzione grazie ad un accordo con Autogrill e Altromercato. Fondata nel 1977, oggi El Ceibo è una cooperativa di successo in Bolivia, e conta 48 organizzazioni membri, e 1300 produttori.

Il modello di business è basato sui principi della cooperazione e dell'agroecologia, mentre buona parte degli introiti vengono reinvestiti a livello locale, a beneficio dei membri e delle comunità locali. "Produciamo soprattutto cacao - racconta Mario Choqe, membro della cooperativa, Tuttavia, mentre il cacao matura, coltiviamo anche altri prodotti per un consumo più immediato". I produttori di El Ceibo coltivano appezzamenti di 3-4 ettari a cacao, mentre il resto è coltivato a riso, yucca, banani, agrumi, caffè e altri prodotti locali utilizzando tecniche proprie dell'agroecologia. Prodotti che poi vendono al mercato locale. "Produciamo anche mais e farina" dice Mario, "e abbiamo frutta, con la quale facciamo marmellate da vendere al mercato. Diversifichiamo le nostre colture, perché quando la produzione di cacao cala, viviamo del cibo che produciamo e di quanto riusciamo a vendere". Il cacao infatti è molto fragile. Choc climatici come siccità, inondazioni, forte umidità e infestazioni come il temutissimo fungo monilia stanno mettendo a dura prova la sua produzione, oltre a minacciare i mezzi di sostentamento delle comunità dell'Alto Beni. Per fronteggiare queste sfide, El Ceibo investe parte dei propri profitti in un programma tecnico chiamato "Programma di Implementazione Agro-ecologica e Forestale" (PIAF); il quale è alla costante ricerca di soluzioni sostenibili e rispettose dell'ambiente. "Il PIAF ci è di grande aiuto - sottolinea Mario - ci danno formazione, e ci hanno mostrato come gestire un vivaio, come accudirlo e come gestire dal punto di vista fitosanitario. Applichiamo i loro insegnamenti e i risultati si vedono". Una volta raccolto, il cacao viene trasportato attraverso le Ande, lungo una delle strade più pericolose della Bolivia, fino alla fabbrica de El Ceibo a El Alto. Qui viene trasformata in polvere, burro di cacao e cioccolato. Lo stabilimento rappresenta uno dei pochi esempi nei quali l'intera catena di produzione è controllata dalla stessa cooperativa.(ANSA).

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