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Consulta, legittime leggi su cattura e morte orsi-lupi

Lo ha stabilito la corte su ricorso contro leggi Trento-Bolzano

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Sono legittime le leggi di Trento e Bolzano sulla cattura ed eventuale uccisione di orsi e lupi. Lo ha deciso Corte costituzionale che ha esaminato in camera di consiglio i due ricorsi del Presidente del Consiglio verso le due Province autonome. In attesa del deposito della sentenza, l'Ufficio stampa fa sapere che la Consulta ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale, giudicando che "la disciplina provinciale contestata rientri nell'ambito delle competenze legislative statutariamente affidate alle due Province autonome".

"Sono pertanto legittime - prosegue l'ufficio stampa della Corte Costituzionale - le leggi provinciali di Trento (n. 9/2018) e Bolzano (n. 11/2018) che autorizzano il Presidente della Provincia ad adottare provvedimenti riguardanti il prelievo, la cattura e l'eventuale uccisione degli orsi e dei lupi, quando ricorrano le condizioni previste dalla normativa di derivazione europea in materia di conservazione degli habitat naturali. Questo potere è diretto a prevenire danni gravi alle colture, all'allevamento e a garantire la sicurezza pubblica, quando non esista altra soluzione valida, ed è subordinato al parere preventivo dell'Ispra".

Enpa, sentenza non è licenza di uccidere. "In attesa di leggerne le motivazioni, prendiamo atto del pronunciamento della Corte Costituzionale sulle leggi 'ammazza-orsi' e 'ammazza-lupi' delle Province Autonome di Trento e Bolzano. Se qualcuno pensa che la sentenza sia una licenza di uccidere, si sbaglia di grosso. La Corte Costituzionale ha infatti ribadito l'esistenza di procedure di legge e la necessità di seguire tali procedure". Lo dichiara l'Ente Nazionale Protezione Animali, commentando il comunicato stampa con cui la Corte Costituzionale dà notizia della sentenza sulle leggi di Trento e Bolzano. "In particolare - prosegue la nota -, la Suprema Corte ha ribadito il dovere costituzionale di applicare in via obbligatoria e preventiva i metodi ecologici (con il riferimento 'quando non esiste altra soluzione valida')". "A questo punto - prosegue Enpa - ci aspettiamo che Regioni e Province, non solo quelle di Trento e Bolzano, rientrino finalmente in una cornice di legalità e invece di lanciare campagne d'odio e di sterminio contro lupi, orsi, ma anche contro altri animali selvatici, facciano davvero prevenzione come sottolineato dalla Corte". "Per noi - conclude Enpa - non cambia nulla. Continueremo a denunciare in ogni sede, anche nelle aule di giustizia, le situazioni di illegalità. A partire dalla vicenda dell'orso M49 che presenta tanti punti oscuri per quanto concerne non solo la cattura ma la stessa fuga. A chi fosse tentato di farsi prendere la mano, ricordiamo che la stragrande maggioranza degli italiani non vuole veder fucilati né i lupi né gli orsi, né altri animali. E che proprio questo è stato un duro banco di prova per il precedente Governo. La questione, insomma, è anche politica".

Fugatti, soddisfatto per la decisione. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, esprime soddisfazione per la decisione della Consulta sulla legittimità delle leggi di Trento e Bolzano in merito alla cattura ed eventuale uccisione di orsi e lupi. "Rimaniamo in attesa del deposito della sentenza, ma è significativo il fatto che la Consulta abbia dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale, ritenendo che la materia rientri nell'ambito delle competenze legislative statutariamente affidate alle due Province autonome", sottolinea Fugatti. "Come più volte richiesto al ministero competente, il Trentino deve poter gestire gli orsi e i lupi in piena autonomia, pur nel rispetto del quadro legislativo nazionale ed europeo. Questo significa - aggiunge Fugatti - assumerci in prima persona le nostre responsabilità, pianificare le politiche di gestione in tutti i loro aspetti ma anche poter intervenire tempestivamente se l'emergenza lo richiede". "Vogliamo leggere in questa sentenza che nasce da un'iniziativa avviata dal Consiglio provinciale nella scorsa legislatura - prosegue Fugatti - anche una risposta alle azioni messe in campo negli ultimi mesi che, pur nella delicatezza della gestione di profili di contrasto istituzionale, hanno quantomeno evidenziato le difficoltà che devono affrontare i nostri territori e la gravità di determinate situazioni". "Ora - conclude il presidente Fugatti - dobbiamo proseguire su questa strada assieme alla Provincia di Bolzano, nell'interesse delle nostre comunità, che con i grandi carnivori sono chiamate a convivere, e nella consapevolezza degli svantaggi che possono derivare da una catena decisionale troppo lunga. Ho scritto più volte al ministro sollecitando una decisione in materia e confido che, al di là della situazione particolare venutasi a creare in questi giorni, la sua risposta possa essere positiva".

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