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Collisione navi: Marevivo, mancano tutele per i cetacei

"Nel santuario ogni anno uccise dalle navi 40 balene"

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 10 OTT - "Alcuni incidenti che si verificano in mare, con procedure e misure riguardanti soprattutto il traffico marittimo, si dovrebbero evitare. Da tempo Marevivo, con il progetto 'Autostrade del mare', le campagne in difesa dei cetacei e la promozione delle aree marine protette, ha richiesto un rafforzamento mirato dei sistemi di sicurezza della navigazione e di quelli di monitoraggio del traffico marittimo, sottolineando i rischi della sua intensificazione, soprattutto in una bacino chiuso come il Mediterraneo". Lo scrive la ong Marevivo in un comunicato.

Per il Delegato di Marevivo a Livorno, Antonio Fulvi, "il Santuario dei cetacei ad oggi è una dichiarazione platonica, perché non ci sono divieti di pesca, non ci sono in particolare per quella di palangari e pesca del tonno e del pescespada (salvo le limitazioni nazionali) e specialmente non ci sono "corridoi" della navigazione dei mercantili e dei traghetti, che incrociano a tutta velocità verso Sardegna e Corsica". Secondo i dati ufficiali, ogni anno 40 balene o balenottere sono speronate e uccise dalle navi.

Per Fulvi "risulta che per prima una compagnia, Corsica e Sardinia Ferries, abbia già istallato a bordo un sistema satellitare che consente di individuare anche di notte eventuali cetacei sulla rotta (sistema Repcet), che per i francesi è invece obbligatorio su tutte le navi mercantili oltre 24 metri".

"Abbiamo proposto più volte - dichiara Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo - un monitoraggio ambientale mirato sugli impatti della navigazione e del trasporto marittimo, soprattutto in una zona protetta per i cetacei. È inaccettabile che in un Santuario non ci sia un limite al transito navale, che per gli animali marini rappresenta una fonte di stress". (ANSA).

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