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Del Re, non possiamo restare indietro in Africa

Vice ministra degli Esteri di ritorno da una missione in Senegal

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 18 FEB - "In un processo di sviluppo in cui il ritmo del progresso dell'Africa è accelerato, non possiamo restare indietro proprio noi che abbiamo le qualità per creare partnership solide, oneste e proficue con tutti e per tutti". E' quanto sottolinea, in una lettera aperta al 'Corriere della Sera', la vice ministra degli Esteri Emanuela Del Re.
    "Di ritorno da una proficua missione in Senegal - dice - mi chiedo come si possa rilanciare l'Africa nella narrativa italiana". "Dei 22 Paesi prioritari della Cooperazione allo sviluppo - spiega Del Re - 11 sono in Africa, e nei restanti Paesi vi sono molti scambi e attività inclusa un'attiva cooperazione in materia migratoria. Eppure l'Africa sembra restare nell'immaginario collettivo italiano un'area in cui si può intervenire solo nell'ambito dell'aiuto umanitario. Niente di più lontano dalla realtà".
    Infatti, "gli interlocutori e partner dell'Africa stanno intensificando i loro rapporti sia perché vedono opportunità di investimento e commercio, sia per le questioni di sicurezza. Non solo la Cina: Brasile, Paesi europei, Russia, Turchia, Corea del Sud, Giappone, Paesi del Golfo, India e altri. C'è un viavai continuo in Africa, con firme di accordi economici, investimenti". "Un dinamismo in cui noi italiani - prosegue la vice ministra - ci siamo ritagliati un ruolo con le nostre imprese, i militari nelle basi nel Sahel, a Gibuti e in Somalia, la ricerca in particolare nel settore aerospaziale e archeologico, i progetti nell'ambito dell'agricoltura per lo sviluppo sostenibile e molto altro". "Ma - insiste - non se ne parla". "La forza del nostro soft-power sta nell'attrazione che tutti provano per il modo di vivere italiano e nella frase che tutti gli africani, dai capi di Stato ai cittadini, mi ripetono - racconta Del re - ovvero che l'Italia non ha un'agenda nascosta e per questo è accolta con estremo favore e serenità".
    "È ora di mettere l'Africa in prima pagina", conclude Del Re.
    (ANSA).
   

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