Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ocse Pisa, quindicenni italiani non sanno gestire soldi

Ocse Pisa, quindicenni italiani non sanno gestire soldi

Lusardi, conoscenze di finanza ancora più importanti nelle crisi

ROMA, 08 maggio 2020, 11:35

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Valentina Roncati) I quindicenni italiani hanno scarse capacità nel gestire i soldi: 1 su 5 non sa proprio come si fa.
    La situazione è peggiore al Sud, i ragazzi sono più bravi delle ragazze e gli studenti dei licei sono migliori rispetto a tutti gli altri. Il quadro - nel quale l'Italia consegue un punteggio medio di 476 punti, inferiore a quello della media OCSE (505) - emerge dal Rapporto Ocse Pisa che misura il livello di conoscenze e abilità finanziarie degli studenti di 15 anni, che sono al giorno d'oggi necessarie per il futuro passaggio dal mondo della scuola a quello dell'università, al mondo del lavoro o a quello dell'imprenditoria. In Italia hanno partecipato 9.122 studenti, rappresentativi di un totale di più di 500mila quindicenni.
    Lo studio evidenzia come la percentuale di studenti italiani in grado di risolvere i compiti più complessi (top performer Livello 5) in materie finanziarie è meno della metà di quella registrata a livello medio OCSE (4,5% vs 10,5%), mentre circa uno studente su cinque non possiede le competenze minime necessarie per prendere decisioni finanziarie responsabili e ben informate (low performer). Il 79% raggiunge il Livello 2, ovvero il livello minimo. I ragazzi ottengono punteggi migliori delle ragazze e riescono a risolvere compiti più complessi e in percentuali maggiori (15 punti differenza in media).
    L'emergenza globale del coronavirus ci ricorda che "la conoscenza finanziaria diventa ancora più importante nei momenti di crisi, quando è essenziale gestire bene risorse limitate e proteggersi dai rischi - fa notare Anna Maria Lusardi, presidente del Comitato per l'educazione finanziaria - il Comitato è al lavoro: stiamo completando le linee guide dell'educazione finanziaria per i giovani così che le scuole che vogliono insegnare questa materia avranno indicazioni su come farlo".
    L'indagine mostra che c'è un divario tra le aree del Nord e quelle del Sud. Gli studenti del Nord Ovest e del Nord Est ottengono risultati più elevati (rispettivamente 496 e 498) di quelli dei loro coetanei del Sud e del Sud Isole (rispettivamente 455 e 448). I risultati degli studenti del Centro (481) sono inferiori a quelli dei quindicenni del Nord Est e superiori a quelli dei loro coetanei del Sud e del Sud Isole. Lo studio fa emergere anche differenze fra tipologie di scuole: gli studenti dei Licei, con un punteggio di 508, ottengono risultati migliori di quelli che frequentano le altre tipologie di istruzione; seguono i quindicenni degli Istituti tecnici (476), gli Istituti professionali (405) e la Formazione professionale.
    "Dimostriamo di essere un Paese serio, che non nasconde le cose anche quando non sono positive. È però un compito ulteriore quello di servirsi di questi dati per provvedere al miglioramento", ha detto Anna Maria Ajello, presidente Invalsi.
    In media, nei 13 paesi OCSE che hanno partecipato alla rilevazione, poco più di uno studente su due (54%) è titolare di un conto bancario - quota che arriva a nove studenti su dieci in Finlandia (89%), e scende in Italia a poco più di quattro su dieci (44%) - mentre poco meno di uno studente su due (45%) è titolare di una carta di pagamento o di debito (più di tre studenti su quattro in Finlandia e in Estonia, rispettivamente il 78% e il 75%); quattro studenti su dieci in Italia, 41%. Più di una persona su due di 16-24 anni in Australia, Finlandia e Stati Uniti ha dichiarato di cimentarsi nel calcolo di prezzi, costi o bilanci almeno una volta alla settimana nella vita personale (poco più di 3 su 10 in Italia, 32%), e più del 40% in Australia, Cile e Perù effettua questo tipo di calcoli finanziari almeno una volta alla settimana in ambito lavorativo (meno di 3 su 10 in Italia, 25,9%). E almeno un ragazzo di 16-24 anni su tre in Canada, Estonia, Finlandia e Stati Uniti effettua transazioni finanziarie su Internet almeno una volta a settimana.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza